La formula del Premio "Paolo Rizzi" è sempre rimasta fedele a se stessa, ma nel corso delle dieci edizioni ha subito una evoluzione. Due i punti fermi: il concorso è riservato agli articoli “nati” per essere pubblicati su giornali cartacei e solo successivamente riproposti anche online; cultura e territorio del Nordest devono
essere il filo conduttore dei “pezzi”, pur se declinati in totale libertà dagli autori.
Un ambito apparentemente da Piccolo mondo antico (solo carta e solo Nordest), ma rispettoso del giornalismo di Paolo Rizzi che il Premio vuole onorare.
Anche la giuria dei giornalisti ha subito pochi cambiamenti:
Vittorio Pierobon (presidente), Enzo Di Martino, Damiano Rizzi, e Alessandro Zangrando, sono presenti fin dalla prima edizione, integrati per alcuni periodi da Enrico Tantucci, Anna Sandri e Ivo Prandin. La giuria è completata da Arianna Boria, Dennis Dellai e Leopoldo Pietragnoli, quest’ultimo in rappresentanza dell’Ordine dei giornalisti del Veneto.
Sono invece aumentati i premiati. La giuria sin dalla prima edizione si è resa conto della difficoltà di scegliere tra testi di livello simile, decretando un unico vincitore assoluto; già dal secondo anno, sono state introdotte le menzioni: si è ritenuto opportuno segnalare, accanto al vincitore, gli altri autori che si erano distinti.
Dal 2018 sono state introdotte due novità: la suddivisione dei partecipanti in tre
categorie tematiche - Arte e Cultura, Società e Ambiente, L’Intervista - che hanno tre distinti vincitori già scelti dalla Giuria di giornalisti - e l’istituzione di una seconda giuria, chiamata dei Grandi Lettori, formata da sette personaggi esterni al giornalismo, ma protagonisti
della società in vari ambiti, dalla cultura all’economia, dalla scienza allo sport.
Sono i sette giornalisti della giuria tecnica, affiancati da sette “grandi lettori”, con voto segreto a decidere il nome del “super vincitore” tra Sergio Frigo, Pino Lazzaro e Giulia Basso.
Una menzione speciale è andata a: Francesco Verni
Altro momento fondamentale della cerimonia è la consegna del Premio Rizzi alla carriera rappresentato dalla Coppa Archimede Seguso, che viene annualmente attributo a un grande nome del giornalismo che con la sua carriera abbia onorato la professione.
Quest’anno il Premio va a Bruno Vespa, popolare giornalista televisivo e scrittore, un grandissimo professionista, ma anche un amico degli italiani, che da anni entra nelle case di tutti noi con garbo e competenza».
Nel celebrare la decima edizione del Premio Paolo Rizzi è giusto ricordare l’impegno della Associazione culturale Paolo Rizzi e di alcuni amici e sostenitori che hanno creduto fin dall’inizio in questo progetto. Primi tra tutti, Gianluca Bisol e Gino Seguso con le loro aziende, partner storici del Premio, Giovanni Alliata di Montereale con l’Archivio Vittorio Cini