Vittorio CiniVittorio Cini Nato a Ferrara il 20 febbraio 1885, Vittorio Cini si era formato all'etica del lavoro e dell'impresa prima collaborando con l'azienda paterna specializzata in opere di costruzioni e infrastrutture, poi avviando nei medesimi settori rilevanti iniziative durante il periodo della "grande guerra", promuovendo inoltre società di navigazione, di armamento e di assicurazioni.

Trasferitosi a Venezia, dove acquistò il palazzo sul Canal Grande a San Vio, intrecciò un saldo legame con gli ambienti cittadini, primo fra tutti con Giuseppe Volpi, sviluppando interessi in imprese elettriche (Società "Cellina", SADE), del turismo d'élite (CIGA), di costruzioni (la società per le opere infrastrutturali di Marghera), di comunicazioni e di trasporti.


Vittorio Cini ufficiale di Cavalleria nel 1917 Vittorio Cini (secondo da sinistra) ufficiale di Cavalleria nel 1917Durante la prima guerra mondiale si arruolò volontario quale ufficiale di cavalleria. Il 19 giugno 1918 sposò l'attrice teatrale e cinematografica Lyda Borelli (dalla quale ebbe quattro figli: Giorgio nato nel 1918, Mynna nel 1920, le gemelle Yana e Ylda nel 1924).

Tra le numerose cariche fu "Commissario straordinario" e poi Presidente della società siderurgica ILVA (dal 1921 al 1939), "fiduciario del governo" per il riassetto della struttura agraria del ferrarese (1927), senatore del Regno dal 1934 e, dal 1936, commissario generale dell'Ente esposizione universale di Roma (E42).

Si dissociò dal regime fascista nel giugno 1943, dopo essere stato per circa quattro mesi ministro delle comunicazioni, anticipando il pronunciamento del Gran Consiglio del 25 luglio e per questo fu catturato dopo l'8 settembre dai tedeschi e internato nel campo di concentramento di Dachau.

Cini, Badoglio e VolpiCini, Badoglio e Volpi Liberato avventurosamente dopo parecchi mesi di prigionia, nel giugno 1944, dal figlio Giorgio, sostenne, anche con consistenti contributi finanziari, il movimento della Resistenza.

Il 31 agosto 1949, a soli 30 anni, Giorgio morì in un incidente di volo presso Cannes. Il padre in sua memoria istituì il 20 aprile 1951 la Fondazione che ne porta il nome, destinando ad essa e al restauro dell'Isola di San Giorgio Maggiore - ristrutturata a scopi culturali, sociali e formativi ed espositivi - un consistente patrimonio.

Vittorio Cini morì a Venezia il 18 settembre 1977 ed è sepolto alla Certosa di Ferrara.



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Vittorio Cini Vittorio Cini Vittorio Cini ufficiale di Cavalleria nel 1917 Vittorio Cini visita l'EUR Cini, Badoglio, Volpi Vittorio Cini Vittorio Cini Vittorio Cini con Peppino De Filippo Vittorio Cini con Lyda Borelli sulle Dolomiti I figli di Vittorio Cini e Lyda Borelli: Yana, Ylda, Giorgio e Mynna Cini e Leonardi Vittorio Cini con la figlia Ylda a un convegno Vittorio Cini con le figlie Yana e Ylda Vittorio Cini con la figlia Yana Yana fotografa i genitori: Vittorio Cini e Lyda Borelli Vittorio Cini con il nipote Giovanni Vittorio Cini con Lyda Borelli a Taormina Vittorio Cini festeggia il compleanno Vittorio Cini Targa dedicata a Vittorio Cini dalla Regione Veneto al Castello di Monselice Targa dedicata a Vittorio Cini dai nipoti nella sala dell'Ateneo Veneto lui intitolata